La chiusura delle frontiere causata dalla pandemia COVID-19 ha colpito in particolare i lavoratori transfrontalieri, che non hanno potuto raggiungere il luogo di lavoro e sono stati costretti a telelavorare dalla propria residenza. Ciò ha portato i Paesi a dover concordare bilateralmente le condizioni di questa situazione, e il Belgio ne è uno degli esempi più evidenti. Il Belgio è riuscito a sviluppare accordi con ciascuno dei Paesi con cui confina.
terali, la Commissione europea, attraverso la Commissione Amministrativa per il Coordinamento dei sistemi di Sicurezza Sociale, ha prodotto nel giugno 2020 una nota informativa sul telelavoro intra-UE. La nota conteneva un elenco di problemi identificati come conseguenza della pandemia e di possibili soluzioni sulla base dei regolamenti 883/2004 e 987/2009.
Come ha influito la chiusura del confine sui lavoratori transfrontalieri?
Un lavoratore transfrontaliero è un lavoratore che vive in un paese e si sposta quotidianamente in un altro paese per lavorare. L'interessato adempie agli obblighi di sicurezza sociale nel Paese in cui lavora e quindi, se non può fare il pendolare e lavora dalla sua residenza, deve cambiare questo status. Per evitare che ciò accada e su base temporanea, gli Stati hanno concordato una situazione eccezionale, rafforzata dalla Commissione europea.
È l'articolo II del Regolamento 883/2004 a determinare la legislazione applicabile in materia di sicurezza sociale, ossia che una persona che esercita un'attività subordinata o autonoma in uno Stato membro è soggetta alla legislazione di tale Stato membro..
Un lavoratore, sia esso dipendente o autonomo, non può scegliere la legislazione di sicurezza sociale che gli si applica e deve essere assicurato in un solo Stato membro. In caso di conflitto, gli Stati interessati devono concordare una soluzione tra loro.
L'articolo 14 del Regolamento nº 987/2009 stabilisce che la percentuale del 25% è utilizzata per determinare se la persona svolge una parte sostanziale della sua attività. Ciò significa che un lavoratore dipendente che trascorre più del 25% del suo tempo di lavoro in uno Stato deve adempiere ai suoi obblighi in tale Stato. Anche i lavoratori autonomi, per i quali saranno determinati il fatturato, l'orario di lavoro, il numero di servizi resi o il reddito.
Nel caso in cui i lavoratori svolgano la loro attività in più di uno Stato, si prenderà come riferimento anche il 25% dell'orario di lavoro totale svolto in ciascuno degli Stati.
Cosa succede dopo la situazione eccezionale COVID-19?
Nel giugno 2020 è stata pubblicata la nota della Commissione amministrativa per il coordinamento dei sistemi di sicurezza sociale che sollecita gli Stati membri ad adottare le misure necessarie in tal senso. La situazione eccezionale conferisce un carattere temporaneo alla presente nota, ma la Commissione ha continuato a seguire le raccomandazioni e offre un periodo di adattamento fino al 31 dicembre 2022 per consentire alle Amministrazioni della sicurezza sociale degli Stati membri di raggiungere accordi, se necessario.
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Impact of teleworking during the COVID-19 pandemic on the applicable social security