Come assumere un lavoratore in Italia come azienda straniera?

Temática

Per poter assumere un lavoratore in Italia come azienda straniera, è fondamentale che il contratto di lavoro sia conforme alla normativa locale. In questo caso, il Governo italiano richiede che l'azienda straniera abbia una struttura nel Paese.

Le opzioni a disposizione di una società non residente sono le seguenti:

A. Uffici di rappresentanza

In questo caso, l'azienda straniera può incaricare un soggetto residente in Italia (ad esempio il lavoratore stesso, un professionista o una società) di adempiere agli obblighi previdenziali e assicurativi derivanti dallo svolgimento dell'attività lavorativa del personale da assumere.

L'impresa non residente deve quindi conferire un mandato alla persona italiana incaricata affinché questa possa adempiere in suo nome e per suo conto agli obblighi nei confronti degli istituti previdenziali e assicurativi (INPS e INAIL). In questo caso, non vi sono obblighi fiscali per l'ufficio di rappresentanza (in quanto l'ufficio di rappresentanza non può essere considerato un "sostituto d'imposta" ai sensi dell'articolo 23 del DPR 600/73).

B. Stabilimento permanente

Il stabilimento permanente è il presupposto per la tassazione di un'attività economica svolta da una società in un Paese diverso da quello di residenza fiscale.

Il stabilimento permanente implica la presenza di una "sede d'affari" in presenza di locali, beni o macchinari, impianti e attrezzature varie per lo svolgimento dell'attività d'impresa. Si noti che il stabilimento permanente dichiara il proprio reddito sia nel Paese in cui è stata costituita (Italia) sia nel Paese estero di residenza dell'impresa.

Il lavoratore può essere assunto dal stabilimento permanente. In questo caso valgono le stesse considerazioni fatte per l'impiego presso un ufficio di rappresentanza. Tuttavia, il stabilimento permanente in Italia è tra i sostituti d'imposta, per cui il dipendente sarà soggetto a ritenute sia previdenziali che fiscali.