EURES (EURopean Employment Services) è una rete di cooperazione per l'occupazione e la libera circolazione dei lavoratori. L'obiettivo della Rete EURES è quello di fornire servizi ai lavoratori, ai datori di lavoro e a tutti i cittadini che desiderano beneficiare del principio della libera circolazione delle persone, fornendo informazioni e consulenza sulle offerte e le domande di lavoro, sulla situazione e l'evoluzione del mercato del lavoro e sulle condizioni di vita e di lavoro in ogni Paese.
Dopo aver annunciato di aver iniziato a lavorare al progetto RemotEU, EURES ci ha contattato per condividere la sua esperienza nei rapporti con le aziende e i lavoratori e le domande che riceve da mesi sulla possibilità di telelavorare da un Paese per un'azienda situata in un altro.
L'incontro è stato molto interessante per noi e ci ha permesso di individuare i problemi della promozione del telelavoro in Europa. Questi problemi sono descritti in dettaglio qui di seguito:
- Definizione delle condizioni di telelavoro: spesso accade che il telelavoro non sia definito nei tempi e nelle forme dall'azienda e dal telelavoratore. Il tempo influenza i regolamenti da applicare. Ad esempio, non è la stessa cosa per una persona telelavorare da un altro Paese per 30 giorni all'anno o a tempo indeterminato.
- Definizione dei modelli di lavoro a distanza: in Europa sono riconosciuti i concetti di lavoratore distaccato o di lavoratore transfrontaliero, ma ve ne sono altri, come il nomade digitale o il lavoratore autonomo, la cui regolamentazione non è unificata in Europa.
- Mancanza di legislazione internazionale: non esiste una legislazione europea che affronti questi problemi. La legislazione applicabile è quella contenuta negli accordi bilaterali o multilaterali firmati tra gli Stati, anche se in alcuni casi tali accordi non esistono. EURES sottolinea di aver riscontrato casi in cui i cittadini hanno chiesto in due Paesi come comportarsi in termini di tassazione e ogni ufficio fiscale ha risposto loro che dovevano pagare le tasse nel proprio sistema.
- Regolamenti per la definizione della residenza fiscale: normalmente si utilizza la regola dei 183 giorni, ma questo criterio è più difficile da giustificare nel caso del telelavoro. Esistono anche altri criteri, come gli interessi economici, che possono essere utilizzati dall'amministrazione per stabilire gli obblighi fiscali.
- Difficoltà per le aziende che organizzano il telelavoro da un altro Paese: la mancanza di un insieme comune di regole vale sia per i telelavoratori che per le aziende. Le aziende che organizzano il telelavoro per un dipendente di un Paese diverso da quello in cui ha sede l'azienda devono conoscere le normative dell'altro Paese e rispettare gli obblighi fiscali derivanti dal telelavoro. Per avere un lavoratore in un altro Paese, nella maggior parte dei casi l'azienda dovrà stabilire la società in quel Paese.